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I cittadini europei disabili sono circa 50 milioni e per i loro problemi la Commissione Europea, fino dagli anni '70, ha orientato parte delle sue attività. Per favorire l'integrazione sociale dei disabili sono state emanate diverse direttive ed elaborati progetti mirati tendenti, da un lato, a stimolare gli Stati dell'Unione a varare provvedimenti idonei a rimuovere gli ostacoli che limitano l'integrazione dei disabili; dall'altro, ad attuare la concreta rimozione di questi ostacoli attraverso progetti specifici finanziati dalla Comunità.
L'impegno della Comunità per i disabili ha trovato la più solenne consacrazione nella
Carta sociale europea, approvata nel 1989, che contiene la seguente disposizione:
"Ogni persona handicappata, a prescindere dall'origine o dalla natura dell'handicap, deve poter beneficiare di concrete misure aggiuntive intese a favorire l'inserimento sociale e professionale. Tali misure devono riguardare la formazione professionale, l'ergonomia, l'accessibilità, la mobilità, i mezzi di trasporto e l'alloggio e devono essere in funzione delle capacità degli interessati".
Già prima (1974) la CEE aveva adottato un programma che si poneva l'obiettivo di migliorare le condizioni di vita delle persone disabili agevolandone l'integrazione economica e sociale. Da quel momento sono state varati progetti e finanziamenti che, in linea di massima, attengono alla formazione e all'inserimento al lavoro, nonché alla informazione sull'handicap.
Formazione e inserimento al lavoro
Fondo sociale europeo
Il Fondo Sociale Europeo è uno dei più importanti strumenti finanziari dell'Unione Europea, nell'ambito delle politiche comunitarie la sua azione si esplica nello sviluppo e nel finanziamento di una serie di progetti volti allo sviluppo e alla promozione della coesione tra i diversi stati membri.
Le linee di intervento su cui si snoda la sua azione si basano su una piattaforma di programmazione, risultato della collaborazione sinergica di diversi enti: i Ministeri competenti, la Commissione Europea, le Regioni e le parti sociali.
Il fondo, attivato dal regolamento CEE n. 4255/88 del 19.12.89, concorre, assieme ad altri fondi, al finanziamento di progetti relativi alla formazione professionale, all'inserimento lavorativo, alla creazione di posti di lavoro autonomo, al reinserimento dei disoccupati. I destinatari possono essere giovani in attesa di occupazione e i disoccupati. Una particolare attenzione è riservata al finanziamento di iniziative per agevolare l'occupazione di fasce deboli, compresi gli handicappati. I progetti a tal scopo promossi da enti pubblici (Regione, Provincia e Comuni) ed altre organizzazioni possono accedere ai finanziamenti del fondo nel rispetto di alcuni criteri da esso dettati.
Il portale
Eneva è un prototipo pienamente funzionale di un "repository" di progetti finanziati dalla Commissione Europea nel campo della disabilità.
La descrizione di ogni progetto include voci inerenti l'attività e il coinvolgimento di persone ed anche fattori ambientali di ostacolo alla partecipazione.
Tra quelli presenti in Italia ricordiamo:
· "ARTEMIS", organizzato dall'Università degli studi del Molise Via De Sanctis 86100 Campobasso;
· " ELDICO", FENASPIC - Federazione Nazionale ASPIC Counseling e Cultura, p.zz Carlo III 80137 Napoli.
Altre iniziative:
Trasporti:
La commissione del Consiglio ha elaborato una direttiva (93/433 del 26.11.93) in materia di accessibilità ai mezzi di trasporto alle persone con ridotta capacità motoria.
Sport:
Si è costituito un comitato europeo di consultazione e di promozione dello sport per disabili.
Turismo:
Nel 1994 si è riunito a Bruxelles il gruppo di lavoro
"Vie autonome e turismo per tutti" che si è impegnato a
- scambiarsi informazioni ed esperienze;
- elaborare un programma di attività;
- sostenere iniziative per realizzazioni pratiche di livello europeo.
Per approfondire le tematiche Comunitarie relative all'handicap è utile contattare
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Commissione Europea
Direzione Generale dell'Informazione
Via Poli, 29
00187 Roma - tel. 06 6991160
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Commission Europeenne
Direction General V
Emploi, Relation Industrielles et Affaires Sociales
Rue de la Loi 200 b - 1049 Bruxelles
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