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Asl Na 3 Sud Assistenza sanitaria
"La cura e la riabilitazione della persona handicappata si realizzano con programmi che prevedano prestazioni sanitarie e sociali integrate tra di loro, che valorizzino le abilità di ogni persona handicappata ed agiscano sulla globalità della situazione di handicap coinvolgendo la famiglia e la comunità"
(art.7 Legge 104/1992)
Con Assistenza sanitaria si intende l'insieme di provvidenze, prestazioni ed iniziative finalizzate alla promozione, alla prevenzione o alla cura della salute.
Prima della riforma sanitaria (Legge 833/1978) il diritto alla salute non era garantito a tutti i cittadini, essendo l'assistenza sanitaria fondata su principi mutualistici-assicurativi. In precedenza, solo con la Legge 118 del 1971, agli invalidi civili era stata assicurata l'assistenza riabilitativa e protesica. Oggi il Servizio Sanitario Nazionale garantisce a tutti questo diritto erogando servizi di prevenzione, cura e riabilitazione.
La prevenzione
L'art. 6 della L.104 fa obbligo alle Regioni di garantire:
- l'informazione e l'educazione sanitaria della popolazione sulle cause e sulle conseguenze dell'handicap, nonché sulla prevenzione in fase preconcezionale, durante la gravidanza, il parto, il periodo neonatale e nelle varie fasi di sviluppo della vita, e sui servizi che svolgono tali funzioni;
- bisogni della partoriente e del nascituro nel corso del parto;
- individuazione e rimozione dei fattori di rischio nei luoghi di vita e lavoro;
- servizi diagnostici per la prevenzione delle malattie genetiche;
- il controllo periodico della gravidanza per la individuazione e la terapia di eventuali patologie complicanti la gravidanza e la prevenzione delle loro conseguenze;
-assistenza per le gravidanze a rischio;
- un'attività di prevenzione permanente che tuteli i bambini fin dalla nascita anche mediante il coordinamento di differenti figure professionali per l'accertamento dell'inesistenza o dell'insorgenza di patologie e di cause invalidanti;
- gli interventi informativi, educativi, di partecipazione e di controllo per eliminare la nocività ambientale e prevenire gli infortuni in ogni ambiente di vita e di lavoro, con particolare riferimento agli incidenti domestici.
La cura
Alla persona con handicap va garantita la cura e, prima ancora, l'appropriatezza della diagnosi. Occorre infatti conoscere la natura e l'entità del danno conseguente a trauma o malattia, al fine di sapere quali sono le terapie più idonee per superare o ridurre le conseguenze negative della lesione.
La riabilitazione
La necessità successiva è quella di cure riabilitative. Esse non si esauriscono nelle pratiche mediche di rieducazione funzionale (FKT, psicomotricità, logopedia ecc) effettuate in ambulatorio, che rappresentano soltanto una minima parte (10% ca.) dell'intervento riabilitativo globale, che include la consulenza per l'integrazione scolastica, lavorativa, sportiva, culturale e ricreativa, nonché il sostegno psicologico alla persona e ai suoi familiari e tutti gli interventi multidisciplinari tesi a potenziare le capacità residue e migliorare le possibilità di integrazione sociale.
La legge-quadro afferma che la promozione dell'autonomia delle persone disabili si realizza garantendo "l'intervento tempestivo dei servizi terapeutici e riabilitativi, che assicuri il recupero consentito dalle conoscenze scientifiche e dalle tecniche attualmente disponibili, il mantenimento della persona handicappata nell'ambiente familiare e sociale, la sua integrazione e partecipazione alla vita sociale".
La riabilitazione funzionale è assicurata dalle Aziende sanitarie attraverso i propri servizi o attraverso quelli di strutture e centri privati accreditati.
Come fare ?
Domanda dell'interessato alla Asl (presso L'unità Operativa Assistenza Riabilitativa del Distretto di appartenenza) con certificato e prescrizione di specialista di struttura pubblica.
Assistenza protesica
Consiste nella fornitura di protesi ed ausili elencati nel Nomenclatore tariffario, cioè nel provvedimento (emanato periodicamente dal Ministero della Sanità) che contiene l'elenco dei presidi tecnici destinati al recupero funzionale e sociale delle persone con menomazioni fisiche, psichiche e sensoriali, da qualunque causa dipendenti.
Di questi presidi hanno diritto di beneficiare:
- gli invalidi civili, i ciechi e i sordi;
- gli invalidi del lavoro (a carico dell'INAIL), di guerra e per servizio;
- i minori di anni 18,che necessitano di un intervento di prevenzione per evitare l'instaurarsi di disabilità permanenti;
- i cittadini che hanno fatto richiesta di riconoscimento di invalidità e che in attesa di accertamento si trovano nelle condizioni previste per la concessione dell'indennità di accompagnamento;
- gli invalidi civili con invalidità non inferiore a 1/3, limitatamente al recupero delle sole disabilità correlate alla menomazione accertata;
- i cittadini laringectomizzati e tracheotomizzati, ileo-colostomizzati e urostomizzati, i portatori di catetere permanente, gli affetti da incontinenza stabilizzata nonché gli affetti da patologia grave che obbliga all'allettamento, previa presentazione di certificazione medica;
- I soggetti amputati di arto, le donne con malformazione congenita che comporti l'assenza di una o entrambe le mammelle o della sola ghiandola mammaria ovvero che abbiano subito un intervento di mastectomia ed i soggetti che abbiano subito un intervento demolitore dell'occhio, previa presentazione di certificazione medica;
- I ricoverati che necessitano di ausili al momento delle dimissioni da presidi ospedalieri.
Come fare ?
- Domanda dell'interessato alla Asl, allegando: documentazione comprovante il diritto alla fornitura;; prescrizione del presidio ad opera di specialista pubblico di norma dell' azienda Asl di residenza. In alternativa sarà la stessa struttura presso cui si è ricoverati a provvedere all'avvio della procedura:
1. Lo specialista individua il dispositivo protesico da utilizzare nel caso specifico;
2. Il dispositivo protesico viene prescritto dal medico specialista;
3. La prescrizione del dispositivo si presenta alla Asl di residenza dell'utente ed è sottoposta ad autorizzazione da parte dagli uffici amministrativi.
La prescrizione deve essere redatta su apposito modello regionale ed indicare: la diagnosi circostanziata, il piano terapeutico-riabilitativo stabilito e, in questo quadro, il presidio necessario, indicato anche con il codice attribuitogli dal Nomenclatore. A margine della prescrizione, sullo stesso modulo, la Ditta fornitrice prescelta dall'interessato deve indicare il preventivo di spesa per la fornitura del presidio prescritto.
- Rilascio dell'autorizzazione alla fornitura da parte dell'Asl;
- Ritiro del presidio presso il rivenditore prescelto;
- Collaudo, entro 10 giorni dalla consegna, presso l'ambulatorio del Medico Prescrittore o a domicilio, per i non deambulanti.
L'erogazione di una nuova protesi, ortesi o ausilio tecnologico può essere autorizzata nel caso di particolari necessità terapeutiche o riabilitative o modifica dello stato psicofisico dell'assistito sulla base di una dettagliata relazione del medico prescrittore. La seconda ipotesi in cui viene ammesso il rinnovo è la rottura accidentale o usura, non attribuibili all'uso improprio del dispositivo, cui consegua l'impossibilità tecnica o la non convenienza della riparazione oppure la non perfetta funzionalità del dispositivo riparato, valutate dalla Asl anche "con l'ausilio di tecnici di fiducia". L'assistito è responsabile della buona tenuta della protesi, dell'ortesi o dell'ausilio tecnologico.Ai disabili con gravi limitazioni alla deambulazione o a persone con amputazione di arto sono concessi presidi di riserva.
Assistenza specialistica
Le agevolazioni garantite ai disabili sono diverse a seconda della percentuale di invalidità certificata:
- se è maggiore del 67% si ha diritto all'esenzione con pagamento della quota fissa per tutte le prestazioni specialistiche;
- se l'invalidità è del 100% si ha diritto a non partecipare in alcun modo alla spesa per l'accesso all'assistenza specialistica.
Assistenza farmacologia
Dall'1 luglio 2001 i farmaci dispensati dal SSN sono solo in fascia A, con una novità: quando ci sono farmaci uguali per composizione, efficacia, qualità, dose e confezione, ma di prezzo diverso, il Servizio Sanitario passa solo i meno cari, contenenti il solo principio attivo ammesso dal Ministero della Salute.
Nel caso che siano prescritti quelli più costosi, il cittadino dovrà, consapevolmente, pagare di tasca propria la differenza.
La fascia di farmaci B è stata abolita. I farmaci ancora compresi in fascia C, perché di essi non è provata la sicura efficacia, rimangono a totale carico dell'assistito.
Solo i pensionati di guerra titolari di pensione vitalizia, qualora il medico di famiglia attesti la comprovata utilità terapeutica per l'assistito (Legge 203/2000) sono esenti dal pagamento dei medicinali in fascia C.
Come fare ?
Per fruire dell'esenzione dalla spesa sanitaria occorre ottenere il certificato di esenzione TICKET, il quale viene rilasciato per soggetti affetti da patologie invalidanti (Vedi sezione Ticket).
Assistenza sanitaria all'estero
Il D.M. 3.11.89 riconosce ai cittadini italiani il diritto a ricevere prestazioni di diagnosi, cura e riabilitazione presso centri esteri di alta specializzazione e il parziale rimborso delle spese sostenute.
La legge 104/92, per le persone H e i loro accompagnatori, prevede che -laddove nei centri esteri non sia previsto il ricovero per gli interventi autorizzati- le spese di soggiorno in albergo siano rimborsabili, in quanto equiparabili a quelle per la degenza.
Come fare ?
- domanda alla Asl, con allegata proposta del medico specialista indicante il centro estero prescelto;
- rilascio da parte della Asl della relativa autorizzazione, previo parere positivo espresso dal centro regionale di riferimento sulla sussistenza dei presupposti sanitari;
- presentazione della documentazione sanitaria e delle spese sostenute;
- rimborso da parte della Asl, previo parere del centro regionale di riferimento.
Congedi per cure
Gli invalidi civili e altri gravi disabili, per esigenze terapeutiche e riabilitative, possono fruire di congedi per cure termali, climatiche e diverse (FKT, ginnastica respiratoria ecc.).
Come fare ?
- domanda alla Asl , con allegati il certificato medico e il certificato d'invalidità;
- presentazione dell'autorizzazione al datore di lavoro.
 
L' assistenza domiciliare integrata ( ADI) è un sistema di interventi e servizi sanitari offerti a domicilio, organizzato dalle Asl in collaborazione con i Comuni, che permette ai cittadini che ne hanno bisogno di essere assistiti a casa in base ad un piano assistenziale individuale attraverso la presa in carico multidisciplinare e multiprofessionale del paziente. Si caratterizza per l' integrazione delle prestazioni offerte, legate alla natura e ai bisogni a cui si rivolge. La continuità assistenziale offerta dal concorso progettuale degli organi professionali coinvolti (sanitari, operatori del sociale, fisioterapisti, farmacisti, psicologi, ecc.) garantisce la condivisione degli obiettivi e delle responsabilità, e stabilisce i mezzi e le risorse necessarie per il raggiungimento dei risultati di salute. L'assistenza domiciliare, componente del welfare regionale e locale, è comprensiva di diverse tipologie di assistenza che si articolano in vari livelli, diversificati in base alla loro maggiore o minore intensità assistenziale, al numero e alla competenza professionale specifica degli operatori coinvolti, al profilo della persona a cui si rivolgono, alla modalità di lavoro degli operatori, e infine al livello operativo territoriale e integrato coinvolto. L'erogazione di prestazioni in regime domiciliare si concretizza in base a valutazioni di carattere economico e altre specifiche dell'utente. L'assistenza domiciliare integrata, rientrando tra le prestazioni di carattere socio-sanitario, viene regolamentata nell'ambito della normativa sanitaria nazionale e regionale. Questo significa che per capire quali siano le prestazioni domiciliari che il servizio sanitario pubblico può erogare occorre fare riferimento ai c.d. Livelli Essenziali delle Prestazioni di Assistenza Sanitaria (c.d. LEA) fissati a livello statale e regionali.
Cosa fare?
Il primo passo da fare è quello di rivolgersi al proprio medico di base, che valuta la situazione e la segnala al Distretto Sanitario, il quale si attiva per fornire i servizi richiesti.
L'Assistenza Domiciliare Integrata può anche essere richiesta al Distretto Sanitario di residenza, dalla persona interessata, dai suoi familiari o dagli operatori dei Servizi Sociali del Comune. La richiesta è valutata da una commissione, composta da medici, operatori dei Servizi Sociali, infermieri ed altre eventuali figure professionali.
L' assistenza domiciliare ospedaliera (ADO): l'ospedalizzazione domiciliare è un tipo di assistenza a domicilio che consente di garantire al paziente tutte le prestazioni che normalmente vengono erogate in ospedale. A differenza di quanto avviene nell'assistenza domiciliare integrata, la responsabilità della cura del malato non ricade sul medico di medicina generale, ma sulla divisione ospedaliera che lo mantiene in carico.
Quando vi si ricorre
Le patologie rispetto alle quali risulta più opportuno ricorrere all'ospedalizzazione domiciliare sono le malattie cerebrali croniche, i tumori, le ischemie cardiache, le malattie dei vasi sanguigni periferici, le complicanze di stati prolungati di immobilità. Essa rappresenta inoltre una soluzione idonea anche per i malati cronici anziani e per i malati in fase terminale.
Altrimenti, si ricorre all'ospedalizzazione domiciliare in caso di degenza prolungata, per ridurne gli effetti negativi, anticipando le dimissioni dall'ospedale.

SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica)

La sclerosi laterale amiotrofica, o SLA, chiamata anche morbo di Lou Gehrig, o malattia di Charcot o malattia dei motoneuroni, è una malattia degenerativa e progressiva del sistema nervoso, che colpisce selettivamente i motoneuroni, cioè le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che permettono i movimenti della muscolatura volontaria.
La SLA è una patologia rara, con un' incidenza di 2-3 casi ogni 100.000 individui all'anno, principalmente sporadica. Le forme familiari sono circa il 5% del totale e si presenta più frequentemente negli uomini che nelle donne.
Questa malattia ha una caratteristica che la rende particolarmente drammatica: pur bloccando progressivamente tutti i muscoli, non toglie la capacità di pensare e la volontà di rapportarsi agli altri. La mente resta vigile ma prigioniera in un corpo che diventa via via immobile.
Erogazione di assegni di cura mensili in favore di persone affette da SLA e da altre malattie del motoneurone.
La Regione Campania ha approvato la delibera di giunta sulla sperimentazione a valere sul Fondo Non Autosufficienza 2011 (BURC 25 febbraio 2013) relativo all'assegnazione ai Comuni capofila degli Ambiti sociali territoriali, per l'erogazione di assegni di cura, che sulla base della gravità della disabilità e del bisogno socio-assistenziale saranno di:
- 400 euro mensili per pazienti a bassa intensità assistenziale;
- 800 euro mensili per i pazienti a media intensità assistenziale;
- 1500 euro mensili per i pazienti ad alta intensità assistenziale.
Tali contributi economici serviranno a garantire un sostegno concreto alle famiglie delle persone affette da SLA e contribuire alla loro permanenza domiciliare.
L'erogazione dei suddetti assegni rientra nell'ambito del progetto che a livello Regionale è stato definito, con il contributo di AISLA Onlus (Nazionale e sezioni campane), finalizzato  al riconoscimento di un ruolo, quello insostituibile svolto dai familiari delle persone affette da SLA e patologie del motoneurone, che ogni giorno affrontano queste terribili malattie, con costi che ricadono in parte o interamente sulle loro spalle.