Sede Legale: Torre del Greco
Via Marconi 66 - mappa
fax 0818490622
partita iva p.i. N° 06322711216
Codice EORI n. IT06322711216
Iban IT34L0306922124100000046055
CENTRALINI
081.872.91.11 - Osp. C. Mare e Sorrento
081.535.21.11 - Osp. di Boscotrecase
081.849.0111 - Osp. di Torre del Greco
081.822.31.11 - Osp. di Nola
081.531.41.11 - Osp. di Pollena 
081.317.31.11 - Pomigliano D'Arco
 
Area riservata Modulo segnalazioni - reclami - encomi Email e Posta Certificata Area dipendenti Privacy Contatti Whistleblowing  
Direzione Strategica Collegio di Direzione Collegio Sindacale Consiglio dei Sanitari Organigramma Ambiti Territoriali Sociali  
 
Domande Frequenti, F.A.Q. trapianti
Che differenza c'è tra coma e morte encefalica/cerebrale?
Esiste una enorme differenza.
La morte cerebrale non è altro che la morte effettiva ed accertata di un soggetto ricoverato in un reparto di Terapia Intensiva. Nella "morte encefalica", tutte le cellule del cervello sono morte per cessazione di flusso di sangue e la condizione è irreversibile, non vi è alcuna possibilità di recupero. Il soggetto è in uno stato di assoluta incoscienza, assenza di riflessi e reazioni a stimoli, mancanza di respiro spontaneo ed attività elettrica cerebrale documentata dall'elettroencefalogramma.
Il "coma o stato di incoscienza", invece, è una situazione di gravità variabile. Lo stato di coma può evolvere, talvolta, verso la piena guarigione o verso una guarigione parziale con danni permanenti. In altri casi, l'evoluzione è infausta e tutte le cellule muoiono provocando la morte encefalica, evidenziata da accertamenti clinici e strumentali.
Come viene accertata la morte?
La morte di un individuo viene accertata in due modi: tramite criteri cardiaci e neurologici.
Nel primo caso, criteri cardiaci, i medici eseguono un elettrocardiogramma protratto per 20 minuti: se in questo arco temporale il cuore è fermo, si ha la certezza che il cervello è morto per mancanza di flusso sanguigno.
Nel secondo caso,criteri neurologici, tre medici specialisti, un anestesista-rianimatore, un neurologo ed un medico legale o un medico della Direzione Sanitaria, nominati dalla Direzione Medica del Presidio Ospedaliero, accertano direttamente con esami clinici approfonditi e strumentali la morte del cervello.
Questa equipe effettua esami (elettroencefalogramma, angiografia cerebrale) protratti per sei ore e ripetuti per tre volte per il potenziale donatore adulto, per 12 ore nel donatore da 1 a 5 anni e per 24 ore per il donatore inferiore ad 1 anno, al termine dei quali non c'è possibilità di errori o di abusi.
Sono assolutamente esclusi da tale commissione i medici che dovranno eseguire il prelievo ed il trapianto degli organi.
E' bene precisare che, in caso di morte encefalica, il cuore, benché trattato artificialmente, continua a battere il che fa sorgere dei dubbi sul reale decesso dell'individuo. Il cuore continua a pulsare e a pompare sangue verso gli altri organi ma non al cervello.
Se la respirazione non è tenuta artificialmente, in pochi minuti anche il cuore si ferma. Solo con la ventilazione artificiale e tutti i trattamenti rianimatori, è possibile mantenere gli organi ossigenati per il tempo necessario ad effettuare la diagnosi di morte cerebrale e poi se la donazione è possibile, effettuare il prelievo degli organi in buone condizioni.
Dopo la morte cerebrale, la circolazione e l'ossigenazione artificiale possono creare l'illusione della vita nei parenti. Anche se il cuore continua a battere, la persona non vede, non sente, non prova nulla perché è deceduta e il cervello ha smesso di funzionare: con la morte cerebrale, muore la persona.
Cosa significa che il corpo del defunto viene trattato con rispetto durante il processo di donazione?
Il prelievo di organo a scopo di trapianto viene effettuato in sala operatoria come qualsiasi intervento chirurgico. Al termine dell'intervento, il corpo viene ricomposto nel migliore dei modi. Per questo motivo, la donazione di organi non viola l'integrità del corpo che viene restituito alla famiglia per le procedure relative ai riti funebri.
Anche il prelievo delle cornee non comporta l'asportazione del bulbo oculare e l'intervento non lascia trasparire alcun segno di incisione.
Fino a quale età si possono donare organi e tessuti?
Non esistono dei veri e propri limiti di età per la donazione di organi. Oggi, si è in grado di utilizzare organi che fino a qualche anno fa non sarebbero mai stati prelevati a scopo di trapianto. Le donazioni di ultra ottantenni, per il fegato, il rene e le cornee non sono più una rarità.
I pazienti pagano per ricevere un trapianto?
è assolutamente illegale comprare o vendere organi umani: la donazione è un atto gratuito ed anonimo. I costi del trapianto sono completamente a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
Nessun tipo di remunerazione economica è permessa.
Si può decidere a chi donare i propri organi?
E' consentito nella donazione da vivente tra consanguinei e familiari.
Vietata nella donazione dopo la morte. Gli organi vengono assegnati ai pazienti in lista d'attesa in base all'urgenza e alla compatibilità clinica e immunologica del donatore.
Si può sapere il nome del donatore e del ricevente?
E' vietato dalla legge. Non è possibile sapere né il nome del donatore né quello del ricevente. Da un lato per il diritto alla privacy e alla riservatezza, dall'altro perché conoscere il nome del o dei riceventi potrebbe innescare un meccanismo dannoso noto come "sindrome del segugio" che spinge i familiari del donatore all'inseguimento forsennato degli organi del parente defunto e, in certi casi, anche ad impensabili ed inammissibili richieste d'indennizzo.
Dalla parte del ricevente si potrebbero, inoltre, creare dubbi esistenziali, sensi di colpa e perdita del senso d'identità, che complicherebbero la ripresa dopo l'intervento chirurgico.
Come cambia la vita dei trapiantati?
Dopo l'operazione e un periodo di riabilitazione possono riprendere a lavorare, viaggiare, fare sport. I soggetti in età fertile possono avere figli. Ormai i casi di rigetto sono sempre più rari e controllabili grazie a terapie farmacologiche sempre più efficaci.
Un cittadino che ha subito il trapianto può conseguire e/o rinnovare la propria patente di guida?
Il Decreto del Presidente della Repubblica del 23 aprile 2020 n. 69, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 27 giugno 2020, ha modificato il regolamento in materia di idoneità psicofisica dei soggetti che hanno subito il trapianto di organo per il conseguimento e la conferma di validità della patente di guida.
I cittadini che hanno avuto untrapiantopotranno, dunque, rinnovare lapatente di guidacon le modalità e le tempistiche previsteper tutti gli altri, dopo la prima visita di accertamento della Commissione Medica Ospedaliera (CMO) del territorio di appartenenza.
Una visita il cui obiettivo è quello di accertare se la condizione del cittadino trapiantato sia o meno passibile di aggravamento.
In caso di parere positivo da parte della Commissione Medica Locale, la persona trapiantata ottiene la patente la cui validità è pari a quella degli altri cittadini (ovvero 10, 5 o 3 anni a seconda dell'età del guidatore).
Con l'entrata in vigore del decreto, viene quindi abolito l'iter di verifica clinica previsto ogni due anni a cui il trapiantato era costretto a sottoporsi.
 
F.A.Q Centro Nazionale Trapianti: - clicca qui
Pubblicazione: 15/01/2020 Ultimo aggiornamento: 11/02/2022