Si definisce con il termine screening oncologico l'insieme delle prestazioni volte ad individuare precocemente l'insorgenza di tumori. Questi test vengono condotti su una popolazione che non presenta segni né sintomi relativi ad una neoplasia. Può essere coinvolta tutta la popolazione al di sopra di una certa età (ad esempio la colonscopia viene consigliata sopra i 50 anni a maschi e a femmine), solo un sesso (la mammografia è consigliata solo nelle donne, anche se il ca. della mammella esiste anche nei maschi), solo soggetti ad elevato rischio di sviluppare la neoplasia per motivi genetici, professionali, voluttuari.
Le campagne di screening dovrebbero essere associate, quando sono noti dei fattori di rischio che possono essere evitati, a campagne di prevenzione della neoplasia mediante comportamenti idonei.
L'obiettivo dello screening oncologico non può però limitarsi alla diagnosi di un maggior numero di neoplasie. Lo screening si rivelerà utile solo se porta ad una riduzione della mortalità generale o per lo meno alla mortalità legata a quella neoplasia. Lo screening deve quindi permettere la diagnosi della malattia in una fase in cui esiste una possibilità di guarigione, possibilità che è invece esclusa quando la malattia viene diagnosticata alla comparsa di segni o sintomi. Questo è il motivo per cui non tutte le campagne di screening oncologico hanno la stessa efficacia.
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